X RAI SOCIALE – PELOPONNESO 2006
Periodo: 13/27 luglio 2006
Partecipanti: Aldo e Belinda su Kawasaki ZR7
Vincenzo su Honda PAn European 1100
Pinuccio su BMW R1150GS Adventure
Rino su BMW R1200GS
Abbiamo deciso di celebrare il decimo raid della nostra storia sociale tornando nella nazione che ci ha visto alla prima esperienza internazionale collettiva. La Grecia è un bel posto, la vita non è carissima, la gente è cordiale… sarà per questo che desidero tornarci, pur essendoci stato già 12 volte? Il quesito rimane irrisolto, ma non è poi così importante.
13 luglio, ore 15:00; ci muoviamo per andare a Brindisi, per l’imbarco su una nave che si rivelerà comoda e confortevole. Menomale. Arrivo a Patrasso nella mattinata sucessiva; caldo! Subito in sella per andarea vedere il canale di Corinto, bello e spettacolare. La giornata si è conclusa a Nauplio, dove abbiamo trovato una sistemazione otima, a prezzo irrisorio. Due giorni di sole e mare, e poi via verso Monemvassia, attraverso strade e paesino molto belli. Tutti, meno uno: LEONIDIO, teatro della scivolata collettiva, causa asfalto non definibile. E’ andata bene, tutto sommato, tanto che nei giorni seguenti ne abbiamo anche riso, ma sul momento… Monemvasia è un posto incantato; il vecchio paese, abbarbicato su una rupe a picco sul mare, è da vedere. La tappa sucessiva, fino all’isola di Elafonissi, ancorchè ridicola a livello di distanza, si è rivelata impegnativa a livello di fondo stradale. Una strada stretta e male asfaltata, dove Belinda, alla guida del Kawa carico a morire, perchè Aldo guidava il Pan European di Enzo, ancora dolorante al braccio per i fatti di Leonidio, ha davvero dato il meglio di sè stessa. Complimenti. Elafonissi è un posto eccellente, sembra di stare ai Caraibi. Due giorni di sole e mare anche qui, e poi si continua verso Sparta, non senza passare da Githio, dove la procace Dora, che serviva ai tavoli di un bel bar in riva al mare, ha scombussolato un pò di ormoni… Sparta, nonostante sia la città da cui noi tarantini discendiamo, è molto deludente, ma il pezzo di strada che da Kalamata porta alla città io lo ricorderò per sempre… proseguiamo, e siamo a Pilos; altra sistemazione “violenta” ed economica ed altri due giorni di sole e mare, con la vista della spiaggia di Voidokilia, ad anello perfetto, con un’acqua vista poche volte. Da ricordare, davvero. Pilos Olimpia, 300 km in mezzo alle montagne: ma ne vale la pena? Ho capito amici, seguiamo la costa che facciamo prima, anzi, facciamo così: io mi butto fra le montagne e ci vediamo ad Olimpia, OK? OK!
Lo credereste? Col pensiero e la voglia di rincontrare gli amici, mi sono lanciato fra le montagne con l’entusiasmo di un ragazzino. Bellissimo, selvaggio e fuorimano. Non ho incontrato nemmeno un motociclista. Rendez-vouz ad Olimpia, con visita del magnifico sito archeologico e cena spettacolare da “Bacchus” a pochi km di distanza. Andiamo avanti; tappa sucessiva Killini, località balneare di grido. Sistemazione in campeggio (bungalows) comoda e confortevole, ed altri due bei giorni di riposo, relax e mare. Per la verità il secondo giorno l’ho passato “motociclando” ferocemente fra i monti dell’entroterra Centrale, passando sul nuovissimo e bellissimo ponte di Rio, che unisce Peloponneso e Grecia centrale (come dovrebbe fare il ponte sullo stretto). Siamo verso la fine, e quindi torniamo verso Patrasso, proseguendo per Diakofpto, da dove prenderemo il treno a cremagliera che ci porterà a Kalavrita, paesino sperduto tra le montagne, caratteristico e dall’atmosfera particolare. Il percorso in treno è notevole; strapiombi, fiumi e laghetti, borghi piccolissimi… Vale la pena. Ritorno a Patrasso ed imbarco sulla nave, non all’altezza di quella dell’andata, ma il desiderio di tornare a casa è ormai forte. Sbarcati a Brindisi, sosta cappuccino (finalmente) e poi via verso casa. E’ stato bellissimo; grazie allo scudetto giallo birotiano, il nostro portafortuna, e soprattutto agli splendidi AMIIICI! coi quali ho condiviso tutto questo.