Venerdì 19 03 2004 partenza ore 06.30 da casa del rettile.

Nevio, Massimo e Sgracchio da qui per Milano Linate.

Viaggiamo tranquillamente a 100 kmh perché siamo in largo anticipo e tra una cazzata e l’altra, arriviamo casello Melegnano.
Aeroporto di Milano Linate, i vigili sono più testardi come dei muli, non hanno neanche la pazienza di fare scaricare i bagagli, ogni tanto ci vorrebbe un; ma va a …..
Parcheggiato, check in fatto, ok ci imbarchiamo e via per Atene e poi Creta per la seconda volta consecutiva.
Quest’anno abbiamo una new entry; il Rettile.
Siamo ad Atene e dobbiamo attendere circa 3 ore il volo per Heraklion, ma tra una cazzata e una presa per i fondelli, il tempo scorre inesorabilmente.
Ci siamo, dopo 30 minuti atterriamo: Arrivare in Grecia è per me, come tornare a casa.Ci sono stato molte volte, sia in aereo che in moto. Annusare gli odori quando si arriva nel porto o negli aeroporti,gli odori delle botteghe dove vendono l’ouzo o dove preparano la pitta kebab mi riempie di gioia. L’odore del rosmarino…e poi quella grecita’, quel modo di essere che a volte invidio. I tavolini delle osterie dove passare le serate pasteggiando a Tzaziki, Moussaka’,Souvlaki.La Grecia mi piace molto. E poi c’e’ un’atmosfera rilassata ovunque.
Usciamo dall’aeroporto e sulla destra ci sono loro, tutte e quattro in file pronte per noi, l’adrenalina schizza a 1000, se al posto loro ci fossero state 4 top model, non sarebbe stato lo stesso.

Alituccio pesante di Ingo, addetto delle Eurobikes , un misto tra aglio ed un camion di nafta.
Espletate le solite formalità Sgracchio comincia con il lamentarsi che le luci della sua Transalp non vanno, allora il meccanico smonta sella, carter ecc, ecc ed in 15 minuti aggiusta tutto.
Fortuna che mi ero raccomandato di controllare le moto, fortuna le gomme sono tutte nuove.

Nel frattempo Nevio ed il Rettile raggiungono l’albergo Lato già prenotato dal Donzello Tours ( come sempre fedele compagno/tour operator)
Cenetta in una locanda vicino all’albergo a base greek salad ed kalamarakis contando i vari tamarri che con le loro auto abbassate e dalle mille luci, i lori impianti stereo degni del Filaforum di Assago, ci tengono compagnia.

Durante la notte alcune grida ci svegliano di soprassalto; era Sgracchio che urlava nel sonno; no mamma no chissà cosa sognava!!! Naturalmente lui continuava a dormire.

Sabato 20 03 2004

Al mattino si parte in direzione di Rethimno seguendo la vecchia strada, ci fermiamo a fare benza, Massimo credendo di aver messo il cavalletto laterale, sdraia la moto per terra, l’addetto al distributore ci chiede: Valentino Rossi? “ e non siamo ancora partiti.
Va, bé andiamo, ogni tanto vedo la Xt600 del rettile che fuma nero e mi accorgo che ha il minimo alto, anche lui non si capacita e non trova il registro, pur avendola “ costruita su di lui”, a fine mattinata avrà consumato un set di freni per questo motivo.
Dopo un tot. Di km, ci fermiamo per fare il punto: sono alla sinistra del Rettile e guardando sotto il serbatoio della sua moto, vedo un pulsante nero, dico: Davide prova a spingerlo? Di colpo la moto assume il suo minimo regolare, e fortuna che la moto l’avevano costruita su di lui, a Davide, ma va …….
A parte tutto come sempre panorami mozzafiato, quest’ anno è più secco dell’anno scorso, nel 2003 trovammo abbondanti nevicate, quest’anno invece è molto secco.

Arriviamo a Rethimno verso le 11.00 e ci facciamo un caffè in riva al mare al sole, la temperatura è di 23° e stiamo veramente bene.   A noi basta poco per divertirci, 2 curvette, una bella motoretta e via.
Rifacciamo bene o male lo stesso percorso del 2003, arriviamo a Microkefala e troviamo la prima pietraia per la gioia del rettile, difatti parte in quinta, io e Nevio lo osserviamo come si osserva un bimbo che gioca, e pensare che a parte Sgracchio siamo tutti ultra quarantenni, a proposito, Sgracchio è sempre indietro.

Dopo varie foto di rito, si riparte in direzione di Chora Sfakion per sosta pranzo. Pranzo in un classico porticciolo Greco con greek salad, kalamarakis e vino bianco. Tot 30,00 euro.
Si riparte facendo 10 km di strada tipo Stelvio ( e non scherzo quando dico cosi) per vedere il paese di Loutro dall’alto, si raggiunge solo in barca o per una stradaccia sterrata degna di Meoni e c.
Ritorniamo indietro in direzione di Chania dove il Donzello tours ha prenotato per noi Hotel Casadelfino,doccia e via a mangiare un per Pitas giros e 4 passi.

Alle 23.00 a nanna, tra russi e altri sinistri rumori….

Domenica 21 03 2004

Di nuovo in sella alle nostre enduro in direzione delle gole di Samaria, le più profonde d’europa, strada mitica, ricca di tornanti, tratti misti, alberi di aranci, siamo carichi, via verso questa nuova avventura che finisce subito; abbiamo perso Sgracchio.

Ci fermiamo e aspettiamo, dopo 10 minuti arriva con calma, la moto va ad un cilindro.
Proviamo a smontare la candela, a cercare di capire qualcosa, ma niente la moto non va.
Non ci resta che buttare giù dal letto Ingo, il quale ci da appuntamento sulla strada con un’altra moto.
Ci dividiamo, Sgracchio ritorna indietro e noi proseguiamo per le gole.
Nel 2003 c’erano alcuni pullman di scuole ed gli alunni si tiravano le palle di neve, quest’anno c’è sempre il sole ma è molto più secco.

Foto di rito fattaci da un americano e via verso Elafonissi passando da Palia roumata, negli sterrati il rettile esce di cotenna, sono sicuro che prima o poi me lo ritrovo sdraiato per terra, nel cercare la strada giusta         ne imbocchiamo una sbagliata che ci porta verso una base militare, quando vediamo il militare uscire con il fucile, comprendiamo di non essere graditi, dietro front e via indietro, chiediamo ad un ragazzo dove in inglese ci dice di prendere la tale strada, appena inforcata, dopo 500 metri un tipo con un coltellaccio in mano ci sbarra la strada e con la testa ci fa cenno che di li non si passa, come dargli torto? Aveva appena “ fatto fuori un caprone” e vi risparmio la scena.
Alla fine riusciamo a trovare la strada sterrata che da Paleochora porta a Elafonissi, la famosa spiaggia di sabbia rosa dove dicono ci sia il corallo.
Le indicazioni indicano 17 km, ma alla fine risulteranno 30, come al solito il rettile va in fuga come Indurain e ci vedremo più avanti, io e Nevio viaggiamo di conserva ha 500 mt di distanza per evitare polvere e sassi.
E Sgracchio ? trovo un sms dove mi dice che ha una Xt 600 anche lui e da Chania ci stà raggiungendo a bomba a Elafonissi, mi fermo e lo chiamo, sta bestemmiando in sardo con un greco per le indicazioni.
Arriviamo in spiaggia ed il rettile si fionda sulla spiaggia a fare 2 numeri, ci facciamo riconoscere come al solito da quei pochi camperisti tedeschi, difficile resistere alla tentazione di girare sulla battigia.

Si riparte andando in contro a Sgracchio che oramai dovrebbe essere in zona, difatti incrociamo un “proiettile” blu con la guida ingrugnita alla Ukawa, ma non ci vede subito, solo a 10 mt di distanza ci riconosce, frenatone a mò di testacoda ed il gruppo si riconpatta. Sono le 15.30 ed non abbiamo ancora mangiato, troviamo una taverna e ci mangiamo una greek salad tanto per cambiare. Siamo in ritardo sulla tabella di marcia, non tanto ma arriveremo col buio e questo a me non piace come agli  altri. Tiratona a bomba verso hotel Mithos di Rethymno naturalmente prenotato dal solito tour operator, viaggiamo a 120 kmh orari e con queste enduro 650 di cc mi sembra di fare i 200 kmh ed non è solo la mia sensazione, si potrebbe fare di più, ma la strada non mi dà troppo fiducia.

Arriviamo alle 19.15 dopo che il sole è gia tramontato da circa ½ ora ed il Rettile, vuoi per la stanchezza, vuoi per la fame, vuoi per la voglia di una doccia, vuoi chissà per quale altra cagata, gli scende la catena         inveendo contro di me accusandomi di aver fatto tardi, dopo ci confesserà che scendendo dalla moto aveva spento anche il cervello altre che la moto. Doccia e via a mangiare al ristorante Simphosium, dove con circa 60,00 euro il gruppo mangia e beve veramente bene con spiedini di pesce spada, pomodori e peperoni ripieni al riso ecc, ecc.

A nanna presto come al solito.

Lunedì 22 03 04

Si riparte in direzione sud est, verso Spili, la strada è bella asfaltata e incita la guida veloce, ce la ricordavamo anche l’anno scorso, lasciamo la strada principale e prendiamo verso Patsos, Pantanassa, Vistagi; è un susseguirsi di curve , sali e scendi in mezzo a vari alberi di castagno e ulivi, però il tempo non è bello ed ogni tanto accendo le manopole riscaldate, arriviamo a Platanos per sgranchirci un po’ le gambe ed i ragazzi ne approfittano per vedere qualche tipico negozietto.
Si riparte in direzione di Zaros e poi per arrivare ad una bellissima baia di nome Lentas, la strada è una meraviglia, ci sembra di essere in costiera Amalfitana, ma qui non c’è traffico è l’asfalto è ottimo, il tempo si rimette.
Ci fermiamo ancora alla Taverna Elpida e la con stupore la vecchietta si ricorda di noi, pensa te i casi della vita!!
Pranzo a base di Kalamarakis e greek salad con annaffiatura di vino bianco, foto e via di nuovo.
Ripartiamo verso la città di Ierapetra passando da vari paesi, colori ed paesaggi, ne approfittiamo per fare una fote con un Pope.

Il bello di Creta è questo; la varietà di paesaggi, colori che si incontrano, i locali sempre così gentili, insomma credo che sia unica nel suo genere e mai stancante, anche perché le condizioni climatiche la possono cambiare radicalmente.
È anche la patria di noi “bambini motard”, specialmente io ed il rettile,è bello ogni tanto incontrare le strade asfaltate ma sdrucciolevoli, derapate, frenate, fortuna che la polizia non ci becca.
Arriviamo a Ierapetra e perdiamo Nevio e Sgracchio, aspettiamo, aspettiamo, dopo 15 minuti arrivano:
Nevio nel partire a razzo scivola e rompe leggermente la leva del freno, niente di preoccupante per fortuna.
Ierapetra non è un gran che e secondo noi non ne vale la pena, difatti siamo nel punto dove l’isola è più stretta,
siamo a solo 12 km di distanza dalla parte nord di Creta  Proseguiamo per Agios Nikolaus strada costiera appena asfalta ed arriviamo al Hotel Panorama proprio sul porticciolo è un po’ fatiscente e non tenuto a regola, però abbiamo la vista mare col balcone e ci chiedono  Euro. 17,00 a testa con colazione. Serata alla ricerca di un ristorante, il Rettile fa bancomat, ma glielo frega la banca; aveva digitato il codice italiano anziché quello per l’estero. Cena a base di pesce, Greek salad e vino Retzina.

Martedì 23 03 04

Si riparte in direzione di Sitia, il tempo è nuvoloso e non c’è sole, pazienza, sono 70 km di curve una dietro l’altra, in macchina sarebbe un calvario, ma in moto è uno spettacolo, arrivati a Sitia proseguiamo pe la famosa spiaggia di Vai quella con le palme, è bellissima vederla fuori stagione, peccato per il sole, è cosi vuota, senza quella marea di ombrelloni che rovinano il contesto, le palme sono tantissime ed molto alte.
Proseguiamo fino alla fine de promontorio ma anche qui c’è una base militare e prima che venga fuori qualcuno col fucile torniamo indietro.
Ad un cero punto ci dividiamo: io e Nevio proseguiamo per Zato Zakros per vedere un po’ di sud est e la valle della morte ( si chiama così solo perché seppellivamo i propri cari in quella valle) ed il Rettile e Sgracchio ritornano a Heraklion per visitare Cnosso.

È molto bella questa baia sul mare, poca confusione e tanto relax, altro che la parte nord che sembra una Rimini. Proseguiamo per una strada sterrata di colore rossa per la terra che si usa nei campi da tennis ed arriviamo passando dalla famosa valle, a Xerokambos. Anche qui un paese favoloso per la sua tranquillità, solo camere in affitto, un paio di taverne ed una spiaggia di 2 km, il posto migliore dove rilassarsi e leggere. Proseguiamo di nuovo verso Ierapetra fermandoci a gustare un Pitas giros sul mare, è l’ultimo che ci gusteremo.
Ripartiamo di nuovo verso Agios Nikolaus, ed autostrada a bomba per Heraklion.

Il viaggio per l’edizione 2004 finisce qui.

Conclusioni:

Anche se era la seconda volta consecutiva che facevamo questo viaggio, ( nel 2003 la parte est non la facemmo)

Le condizioni climatiche ci hanno fatto vedere un’altra Creta, quest’anno era più secco, mentre l’anno scorso avevamo trovato più neve è più verde.

Per girarla basta una enduro piccola in modo da potersi avventurare in sterrati e stradi piccole, con le maxi ci sarebbero sei seri problemi quando devi girare su te stessi.

Ci sono ancora tanti percorsi da scoprire ma ci vorrebbero tanti giorni, meglio così, almeno abbiamo una scusa con le mogli per ritornarci.

Un saluto a tutti dal Davide ( Rettile), Nevio (Neviakis) Roberto ( Sgracchio) ed io Pietro Massimo Donzello